la pittura di Caiaferri
Presentazione dei figli
Presentazione dei figli
La mamma Pittrice e molto altro
di Cristina, architetto
Partiva al mattino caricando sul suo maggiolino arancione le tele, la valigetta dei colori e il cavalletto. Andava da sola in cerca di squarci, punti di vista, panorami della periferia milanese o della Brianza da copiare. Noi ragazzi quasi non lo sapevamo e vedevamo comparire i suoi quadri in casa all’improvviso come si fossero materializzati da soli. Quello che invece sapevamo è che quando la mamma “stava male”, dipingeva.
Sentiva crescere dentro di se l’urgenza e la necessità di dipingere, chissà forse per non pensare, forse per ritrovare quella serenità che spesso perdeva.
Solo ora mi rendo conto che l’armonia, la serenità e la tranquillità di cui sono intrise sue opere altro non era che la manifestazione di quella parte di se che in quel momento non riusciva ad esprimere in altro modo.
L’estrema riservatezza che ci contraddistingue, il timore di esternare qualsiasi sentimento e l’importanza data in famiglia solo alla professione medica di mio padre, ci ha impedito di dare il giusto valore a quello che sembrava solo un passatempo della mamma, uno suo “sfogo” terapeutico e non ci ha permesso di gioire insieme di queste opere, di apprezzarle e di valorizzarle appieno.
Anche la complessità e la varietà delle sue occupazioni nel sociale e nella scuola, non ci consentiva di dare il giusto valore alla alta qualità della sua produzione pittorica, nonostante i riconoscimenti e i premi che le venivano consegnati in occasione dei numerosi concorsi di pittura e di cui quasi taceva o sembrava le creassero imbarazzo, come fossero attività di poco conto.
Significativo è il fatto che non ha mai, se non in rarissime occasioni, venduto i suoi quadri, ma li ha sempre regalati a noi figli, ai parenti anche lontani, ad amici e conoscenti, attribuendo ad essi indubbiamente un valore affettivo e mai economico.
Quello che ammiro nella mamma e che le ha permesso di raggiungere una così alta capacità tecnica ed espressiva, è sicuramente la sua apertura verso le nuove idee e la sua tenacia nel voler seguire i propri interessi, disposta anche a ricominciare ogni volta da capo per intraprendere nuove attività.
Infatti oggi, passati i 90 anni, compatibilmente con gli acciacchi dell’età non si è attenuata la sua energia: segue l’Università della terza età , un corso di ginnastica, un gruppo per la trasformazione spirituale dell’individuo, e non ultima, svolge attività di volontariato con persone disabili. Inoltre, come quando era più giovane, continua a coltivare il suo “passatempo” più prezioso : disegna e dipinge .
Un particolare ringraziamento al mio amico e collega Arch. Andrea Cassone, che quando recentemente e ha visto i quadri della mamma è rimasto affascinato ed entusiasta della freschezza e della profondità delle sue opere e che mi ha fatto riflettere e vedere finalmente con occhi consapevoli ciò che non avevo ancora del tutto compreso.